Un mattino di tanti anni fa, alcune donne corsero in fretta alla tomba dove era stato deposto il corpo senza vita di un crocifisso, loro amico. La pietra che chiudeva la tomba era rotolata da una parte e dentro niente. Solo le bende usate per avvolgere il cadavere, ripiegate in un angolo …


Cosa era successo? Se lo domandarono, timorose e smarrite. Chi poteva aver portato via il corpo di Gesù, il crocifisso? Che ne era di Lui? La domanda trovò una risposta sorprendente. Un angelo di luce disse loro: Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto, come aveva predetto. Di lì a poco, quel Gesù ebbero modo di incontrarlo per davvero e di sentirlo con le proprie orecchie: “Ero morto ma ora vivo per sempre e ho le chiavi della morte e degl’inferi. Io sono la risurrezione e la vita, chi crede in me anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno”.


Questa è la verità che la fede conosce. Quella fede che ha dato e da senso alla mia vita e che ha rischiarato i passi di tanti prima di me e migliori di me, di molti che hanno versato il proprio sangue senza un lamento, che si sono consumati nell’amore verso il prossimo e che ancora oggi, in ogni parte del mondo, hanno occhi e cuore illuminati di speranza e non si arrendono di fronte ad alcuna difficoltà.


Per chi non crede, questa storia ha dell’incredibile, lo riconosco, ma è l’unica che può dare speranza al mondo e a ogni uomo. Forse è la storia che, seppur segretamente, il cuore di ogni uomo cerca e di cui desidera far parte, perché è una storia di luce oltre il buio della paura e della morte, una storia di amore che vince odio e cattiveria, una storia di speranza più grande di ogni tristezza. Proprio ciò di cui abbiamo bisogno per rialzarci e lottare, in questo momento di tanta fatica per il lavoro che non c'è, per le gravi ingiustizie sociali, per latroppa violenza che si scaglia soprattutto sulle donne, per i minacciosi venti di guerra che ancora soffiano ad est.

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