È detto nel vangelo di Giovanni dell’ apostolo Pietro, davanti al sepolcro vuoto dove Gesù era stato deposto la sera del venerdì.
            In che cosa credette?
            Che Gesù non era più in potere della morte, che era vivo per sempre.
            Come può una tomba vuota suscitare la fede in un avvenimento tanto difficile da credere? È vero, la sera di quello stesso  giorno, Gesù, a porte chiuse, si renderà presente in mezzo agli Apostoli e si farà riconoscere. Ma la loro fede, come ci testimonia il Vangelo, precede la manifestazione fisica di Gesù.
            Il vuoto è vuoto e basta.  E può solo essere riempito. E Pietro e gli altri apostoli non avevano il cuore vuoto, ma pieno dell’ esperienza che avevano fatto con Gesù e della sua parola. Immagino che in quell’ attimo, alla visione della tomba vuota, nella mente di Pietro, siano passati tutti insieme i tre anni trascorsi con Gesù, i colloqui fatti, gli avvenimenti di cui era stato testimone.  Tanto è bastato, credo, per far nascere in Lui la certezza della risurrezione. Gesù non era uno qualunque, il millantatore di turno, che si prende gioco di te!
            La tomba era vuota, ma il cuore era pieno di una presenza ! E la speranza si riaccese immediatamente!
            Oggi sembra più difficile arrivare a questa fede, che produce speranza nuova. Perché è innegabile che viviamo un tempo di disillusione e di amarezza. Avevamo riposto certezze in cose ci hanno deluso (ideologie, economia, tecnica ecc) e viviamo nell’ incertezza e nel timore per il futuro. Siamo in deficit non solo di danaro, ma soprattutto di SPERANZA.  La stessa situazione di Pietro prima della fede pasquale a cui è arrivato. Con che cosa riempiamo i nostri cuori, davanti al vuoto che c’è intorno a noi?  Ho l’ impressione che tentiamo di riempirli con tanti surrogati e sciocchezze che ci lasceranno ancora più amarezza e disperazione.
            La Pasqua celebra la VITA RISORTA di CRISTO, che ci viene comunicata in abbondanza. Attingiamo a questa realtà a piene mani. Gesù vuole darci tutta la ricchezza della sua vita. Non basteranno da parte nostra alcune generiche buone intenzioni. Una buona confessione, ben preparata; propositi sinceri di fare sempre più spazio a Dio nella nostra vita; la presenza alla celebrazioni della Settimana Santa, e la Comunione ben fatta:  ecco ciò che è necessario per ritrovare la Speranza e la gioia di vivere.
            Mentre sono vicino a tanti che soffrono per vari motivi, non ultime le difficoltà economiche, e mi rammarico di non poter fare di più, auguro a tutti una BUONA PASQUA.
                                                                                                                                                        L’ Arciprete.